Il Design Multisensoriale: creare spazi che parlano ai sensi

Il design multisensoriale sta rivoluzionando l’approccio tradizionale all’architettura e al design d’interni, trasformando ogni spazio in un’esperienza completamente immersiva. Al di là del semplice impatto visivo, questa metodologia integra texture, suoni, luci e profumi per creare ambienti che influenzano positivamente il benessere e l’interazione degli utenti.

Scopriamo che cosa significa integrare il design multisensoriale con due esempi concreti.

Hotel Aroma in Tokyo, l’esperienza del visitatore inizia con una selezione personalizzata di profumi diffusi nelle hall e nelle camere, ciascuno progettato per evocare calma e rilassamento. Le superfici delle pareti e dei pavimenti sono state scelte non solo per la loro estetica, ma anche per le loro qualità tattili e acustiche, contribuendo a un’atmosfera tranquilla e accogliente.

Sensorium il famoso ristorante a Parigi utilizza un’illuminazione dinamica che cambia in base all’ora del giorno e al tipo di piatto servito, migliorando così l’esperienza gastronomica attraverso un sottile gioco di luci e ombre. Il sistema audio, accuratamente integrato, riproduce suoni naturali che complementano i sapori dei piatti e l’arredamento del locale.

Questi esempi illustrano come il design multisensoriale possa trasformare spazi ordinari in esperienze straordinarie, coinvolgendo attivamente tutti i sensi per migliorare il comfort, l’umore e la produttività degli individui.

Ma scopriamo di più con un approfondimento sul mondo delle superfici.

Texture nel design multisensoriale: un ponte tra percezione e Psicologia Ambientale

Nell’ambito del design multisensoriale, la texture assume un ruolo cruciale non solo nella definizione estetica di uno spazio, ma anche nel modellare le risposte psicologiche e comportamentali degli utenti. Le texture possono influenzare sottilmente il comportamento, le emozioni e persino la percezione del tempo speso in un ambiente. Integrare la psicologia ambientale nel design attraverso l’uso di texture può quindi arricchire significativamente l’esperienza spaziale.

Effetti psicologici delle texture:

  1. Comfort e sicurezza: superfici morbide e tessuti lussuosi, come il velluto o la lana, possono evocare un senso di comfort e sicurezza. Questi materiali sono spesso utilizzati in aree destinate al relax e al riposo, come le sale d’attesa o gli angoli lettura, dove il comfort psicologico è prioritario.

    Crediti immagine: Pinterest
  2. Stimolazione e interesse: texture ruvide o irregolari, come il legno grezzo o la pietra, possono stimolare la curiosità e mantenere alto l’interesse visivo. Questi materiali sono ideali per spazi pubblici come gallerie e caffè, dove una stimolazione sensoriale leggera può migliorare l’esperienza generale senza risultare opprimente.

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  3. Professionalità e pulizia: superfici lisce e lucide, come il vetro e il metallo, sono spesso associate a modernità e pulizia. Utilizzate negli spazi di lavoro o nelle aree di accoglienza, queste texture possono subliminalmente comunicare efficienza e precisione, influenzando positivamente la percezione del brand o dell’istituzione.

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Come integrare le texture nel design ambientale

Per sfruttare al meglio le proprietà delle texture nel design degli interni, è essenziale considerare come queste interagiscano con gli altri elementi sensoriali. Ad esempio, l’abbinamento di superfici morbide con un’illuminazione calda può aumentare il senso di accoglienza di uno spazio, mentre l’associazione di texture grezze con un’illuminazione più fredda e diretta potrebbe enfatizzare un ambiente più dinamico e stimolante.

Inoltre, la scelta delle texture dovrebbe sempre rispondere alle esigenze specifiche degli utenti dello spazio. Ad esempio, in un ambiente destinato agli anziani, texture morbide e superfici antiscivolo possono contribuire a creare un ambiente sicuro e confortevole, mentre in uno spazio per bambini, materiali durevoli e facilmente pulibili saranno più appropriati.

Integrare consapevolmente le texture nel design multisensoriale, tenendo conto dei loro effetti psicologici, non solo migliora l’estetica di un ambiente, ma arricchisce anche l’esperienza complessiva degli utenti, promuovendo benessere, produttività e interazione sociale. Questo approccio olistico al design è fondamentale per creare spazi veramente inclusivi e accoglienti.